Le città contemporanee hanno di fronte a sé numerose sfide che necessitano di risposte tempestive.  Il cambiamento climatico è causa del progressivo innalzamento delle temperature medie nelle grandi metropoli, con gli effetti ben conosciuti delle isole di calore. Inoltre, i sempre più frequenti eventi climatici estremi impongono un ripensamento strutturale e concettuale degli agglomerati urbani, che necessitano di soluzioni tempestive in grado di fronteggiare, ad esempio, le alluvioni. In questo senso, il modello delle città spugna può essere una soluzione.  

Parallelamente, si assiste ad un incremento costante di popolazione che, secondo recenti stime, porterà il 68% della popolazione mondiale a vivere proprio nelle grandi città. Oltre alla necessità di rispondere alla sempre crescente domanda di alloggi, ci sono ricadute anche sulla sfera sociale di una città: secondo la ricerca “The Future 100: 2024” di VML le persone sentono il bisogno di riconnettersi con gli altri, con la comunità, di provare emozioni e di creare legami sociali. Per questo servono spazi pubblici destinati all’interazione. Nel frattempo, i cambiamenti sociali all’interno delle comunità di cittadini mutano a una velocità ben diversa delle infrastrutture e della conformazione di una metropoli. Ciò che era funzionale ad un’idea di città del passato, oggi, è obsoleto. 

Da queste – e molte altre – considerazioni nasce la necessità di trovare risposte tempestive e funzionali, per provare (e riuscire) a rendere le città luoghi in grado di rispondere agli incessanti mutamenti che la società vive. La soluzione è forse un modello collaborativo, non privo di complessità, che intende rispondere in modo tempestivo alle diverse necessità. Un modello in cui le competenze, le risorse e – in alcuni casi – l’innovazione tipica del settore privato si unisce con le responsabilità di gestione ed efficientamento del territorio tipici del settore pubblico. Per provare a capire in che modo l’intervento del settore privato e la sua collaborazione con il pubblico riescano a cambiare in meglio le città, riportiamo qualche esempio di Partenariato Pubblico Privato (PPP). Sebbene questo tipo di partenariato possa – di fatto – toccare più ambiti, è consuetudine, quando questa modalità agisce direttamente suoi luoghi delle città, definirlo Brand Urbanism. Le modalità in cui si esprime questo tipo di collaborazione sono varie e sfaccettate: si passa da grandi progetti di rigenerazione urbana ad interventi più piccoli. Tuttavia, si tratta sempre di bilanciare le necessità commerciali del settore privato con il miglioramento degli spazi pubblici e, quindi, sociali tipicamente di competenza del settore pubblico. 

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Il Miyashita Park di Shibuya City, in Giappone 

Le città giapponesi si contraddistinguono per uno sviluppo urbano molto denso e saturo. Spesso, le strutture e i servizi pubblici si sviluppano in modo che più funzioni si realizzino nello stesso territorio: spazi pubblici e spazi commerciali si trovano a convivere nella stessa “porzione urbana”, e la necessità di creare più aree verdi spinge alla commistione e alla ibridizzazione dei luoghi. Il Miyashita Park fa proprio questo: crea un luogo ibrido in cui le necessità commerciali di un hotel, di ristoranti e altre attività si sviluppano intorno ad un parco pubblico urbano multilivello, gratuito e di libero accesso per tutti. Il progetto, nato da una formula di PPP, mira a riqualificare una vecchia area soggetta a rischio sismico. L’area precedente era composta esclusivamente da un parco che sorgeva sopra un parcheggio pubblico e costeggiava una trafficata linea ferroviaria. La necessità di messa in sicurezza dell’area ha permesso di riqualificare il parco, che si sviluppa oggi su più piani.  La rigenerazione del parco ha seguito quella che viene definita “architettura pedonale”, la struttura – un percorso lungo 330 metri – è infatti facilmente raggiungibile da qualsiasi punto dell’area circostante e lo spazio pubblico risulta quindi altamente connesso all’interno del quartiere, con percorsi di circolazione pianificati appositamente per condurre, in modo naturale, il “traffico pedonale” nell’area.  

brand urbanism Miyashita ParkL’integrazione di un hotel in un parco pubblico è una novità per il Giappone ed è stata possibile grazie alla progettazione del parco su più piani. Il valore che la realizzazione del parco su più piani apporta, sia per la comunità che per gli ospiti dell’hotel (e la diversità di persone che si incontrano nell’area) è stato reso possibile solo grazie alla formula del PPP.  

The Bentway, Toronto  

A Toronto, la rivitalizzazione delle zone sottoutilizzate trova nel progetto Bentways Islands la sua massima espressione. Il progetto, in forma sperimentale, era nato nel 2018 dall’associazione The Bentway con l’obiettivo di rivitalizzare un’area sottostante alla Gardiner Express Way. Per il 2025 è in programma la sua espansione, creando appunto delle isole di spazio pubblico che seguano il percorso della superstrada. Le richieste, i suggerimenti e le intenzioni delle comunità locali che hanno sperimentato il progetto pilota saranno integrate nella progettazione delle altre “isole”. Il progetto, che integra spazio pubblico, piste ciclabili, negozi di vendita al dettaglio e aree verdi multifunzionali è stato realizzato grazie ad un mix di risorse pubbliche e private e al coinvolgimento dell’omonima associazione. E ha creato, attraverso il riuso intelligente dello spazio occupato da un’infrastruttura nevralgica per la città, un miglioramento della connettività urbana e del coinvolgimento delle comunità.  

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Altre modalità di collaborazione Pubblico-Privato 

Come accennato in precedenza, le modalità con cui realizzare progetti di partenariato pubblico privato sono molteplici. Si passa da interventi su larga scala a piccoli e nucleari progetti a favore delle comunità. Per citare due estremi della stessa modalità: il Visa Market Support Center di San Francisco è frutto di un partenariato pubblico privato che ha creato un nuovo quartiere in cui, la sede di Visa e altri spazi commerciali, assicurano agli investitori rendimenti a lungo termine. Mentre l’area circostante, composta da parchi pubblici, spazi culturali e alloggi accessibili servono le comunità. Le celebri Superillas di Barcellona, realizzate anch’esse attraverso il mix di competenze e risorse pubbliche e private, stanno rivoluzionando il concetto di quartiere, di spazio pubblico e di gestione del territorio a favore di una maggiore socialità per le persone, di maggiori spazi verdi e di gestione del traffico con l’utilizzo intelligente dell’urbanistica tattica. In scala più piccola, il progetto Parchi Agos Green&Smart mira a riqualificare spazi pubblici in stato di degrado per fornire alle comunità spazi verdi in cui praticare sport, attività culturali e artistiche grazie alla collaborazione fra il brand, associazioni locali e amministrazioni: ovvero, grazie al Brand Urbanism. 

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Alcune considerazioni 

Gli esempi riportati dimostrano che formule di Brand Urbanism e di PPP sono innovative e funzionali nel rendere le città più inclusive e capaci di rispondere alle sfide contemporanee. 

 La varietà dei progetti realizzabili secondo questa formula dimostra inoltre flessibilità e adattabilità: alcune formule di PPP prevedono non soltanto l’intervento del privato nell’assicurare le risorse necessarie, ma anche nel mantenimento del progetto sul lungo periodo. In qualsiasi caso, però, è necessario un attento lavoro di bilanciamento degli interessi della sfera pubblica e della sfera privata. Il rischio è che gli interessi di una o dell’altra sfera vadano a “sovrastare” gli obiettivi originali del progetto, con evidenti ricadute sui cittadini. La capacità di ascoltare le richieste dei due settori, così come quelle delle comunità su cui ricadranno gli interventi, è uno step necessario e fondamentale: una figura terza, in questo caso, può essere preziosa nell’intermediazione e nel bilanciamento delle due parti. Brand for the City, attraverso la formula di Brand Urbanism che porta avanti ormai da anni, fa proprio questo: mettere in connessione le aziende con comunità e territori, al fine di realizzare progetti di rigenerazione urbana capaci di rispondere alle esigenze di tutti gli attori coinvolti.  

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Per scoprire di più:  

Toronto Appoints Field Operations and Brook McIlroy to Reimagine the Bentway Traffic Islands | ArchDaily 

Miyashita Park / Takenaka Corporation + Nikken Sekkei | ArchDaily 

Architecture Collaborations: What are Public-Private-Partnerships? | ArchDaily 

Visa’s Market Support Center / Henning Larsen | ArchDaily 

Catalyzing Change: The Role of Public-Private Partnerships in Impactful Urban Renewal | by Ecotone Analytics GBC | Medium 

The Future 100: 2024