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WARC è una multinazionale britannica che fornisce conoscenze ed expertise in ambito marketing e strategia alle più grandi agenzie di pubblicità e media del mondo, alle società di ricerca, a università e aziende.
Ogni inizio anno pubblica il Warc Marketer’s Toolkit evidenziando quali siano le 5 tendenze globali che segneranno le varie industry nell’anno in corso.
TrendWatching è invece una delle principali realtà di analisi delle tendenze dei consumatori nel mondo, nata per ispirare e trasformare le tendenze e gli insight in innovazioni a beneficio di tutti.
Ogni anno identiifica una parola chiave (quest’anno ‘apocaloptimism’) alla luce della quale si evidenziano 5 megatrend e si ramificano 22 opportunità di cui tenere conto nel corso dell’anno.
Il WARC Marketer’s Toolkit 2022 indica come prima tendenza è “considerare sia il ritorno economico che il pianeta”, mentre TrendWatching definisce del primo megatrend “State of Place”.
La crisi legata ai cambiamenti ambientali è ormai uno dei topic di primaria importanza per le aziende, vista l’urgenza che emerge da molteplici analisi e ricerche nel mondo.
I marketer che decidono di impegnarsi in progetti per la salvaguardia del pianeta devono ormai riconsiderare i modelli di vecchia data, formulati ancora sul paradosso del raggiungimento di una crescita infinita su un pianeta finito: è Insomma urgente adottare un differente approccio alla crescita.
Un elemento utile da considerare, secondo WARC, è quello che viene definito “double bottom line” (DBL), un approccio che dà uguale peso sia ai profitti e che agli impatti ecologici derivanti dall’attività di un’azienda…. e gli investitori sono sempre più sensibili e propensi a considerare favorevolmente questa idea, perché ritengono che le aziende con forti credenziali ambientali, sociali e di governance (ESG) siano meglio posizionate nel medio-lungo periodo.
Passando TrendWatching si evidenzia come uno dei megatrend identificati consista nella ritrovata forza del “locale”, anche per sottolineare quanto i consumatori apprezzino quei brand che lavorano per migliorare territori e comunità. Ora, per quanto il lavorare da remoto e le tecnologie immersive rendano gli orizzonti più sfumati, alla fine per la maggior parte delle persone la vita di ogni giorno si svolge intorno a determinati punti fermi, siano essi il proprio quartiere o la propria comunità.
Entrambe le tendenze possono essere riassunte come un’evoluzione di ciò che, già una ventina di anni fa, Jacques Seguelà affermava ovvero che “L’idea pubblicitaria non ha valore se non aderisce alla sociologia del momento, adesso se vuole sopravvivere deve dotarsi di una morale. Non ci sarà spazio nei prossimi decenni per una marca che non saprà agganciarsi a una delle grandi battaglie sociali del momento“.
Nello scenario attuale, infatti, i brand sono sempre più chiamati a operare con soluzioni pratiche e innovative in grado di generare un miglioramento visibile nelle vite quotidiane delle persone.
In particolare in quest’ambito le aree metropolitane, che sono da sempre culla e simbolo delle civiltà che hanno incarnato, è necessario ripensino a se stesse migliorandosi e valorizzandosi.
Del resto le sfide sempre crescenti poste dal finanziamento di progetti di questo tipo (e la limitata disponibilità di denaro pubblico da investire) richiedono sempre più di unire risorse pubbliche e private.
In tutto questo quindi, se riusciremo, con un mix di impegno pubblico e privato, a immaginare e a realizzare una nuova idea di città (più sostenibile, più equa, più integra, più vitale, migliore da vivere) si riuscirà anche a riprogettare un futuro migliore per tutti.
PER APPROFONDIMENTI:
WARC, MARKETER’S TOOLKIT 2022
TrrendWatching, 22 Consumer trend opportunities for 2022
Foto by: Markus Spiske, Adam Jang and NeONBRAND on Unsplash