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A Milano sempre più le attività di Urban Art  si sviluppano su concetti di storytelling strutturati. Il primo quartiere museo al mondo come ORME (Ortica Memoria), opere di grando impatto socaie e artistico come Necesse e il futuro Miracolo a Milano di SMOE e i parchi di murales Corba Cinque Cerchi e Street Player, dedicati allo sport e multi artista sotto la supervisione di Stradedarts.

Agli antifascisti e ai deportati politici – Luigi Pestalozza

Vogliamo raccontare la storia di Milano e del suo secolo breve dipingendola sui muri, così che tutti possano conoscerla e riviverla camminando per le strade del quartiere Ortica” così si presenta ORME, un itinerario culturale e identitario quindi, un percorso di ricerca della memoria che porti i milanesi e i visitatori fuori dal centro, per ampliare visione, emozione e conoscenza della nostra città e delle sue periferie ricche di storie e di energie sociali. Si tratta di un museo permanente di Milano, accessibile a tutti, gratuito, con mappa e app multimediali, un polo culturale nella città dove passeggiare e poter dire “qui la storia la conoscono anche i muri”.

Necesse – Studio SMOE

Un altro approccio quello di SMOE che, con grandi murales tematici come Necesse, una delle più grandi pareti dipinte d’Italia racconta una storia complessa in un momento difficile. Il muro si trova in un parco pubblico in via Via Ludovico di Breme e misura circa 1300 mq. Si tratta di un progetto che ha come scopo quello di mettere in luce i cambiamenti nella nostra società, dovuti all’emergenza sanitaria Covid19. Cambiamenti sociali, ambientali ed economici che sono stati messi in primo piano e alcuni professionisti lavoratori che si sono rivelati fondamentali. Necesse rappresenta un omaggio a quelle persone più umili che hanno lavorato instancabilmente per garantire i bisogni primari della  comunità.

Miracolo a Milano (render) – Studio SMOE

Un secondo murales, sempre di studio SMOE, che una giuria popolare ha scelto come progetto da realizzare sui muri del quartiere Lambrate è Miracolo a Milano, racconterà la storia legata al film e ai suoi creatori. Vittorio De Sica e Cesare Zavattini osserveranno infatti l’uno accanto all’altro le scene e i protagonisti principali di quel Miracolo a Milano, che 70 anni fa avevano diretto e scritto in un maxi-murale di 45 metri di lunghezza per 5,5 di altezza, ispirato al film del 1951.

Corba Cinque Cerchi – SteReal

Il progetto Corba Cinque Cerchi è legato invece al mondo dello sport e, in particolare agli sport olimpici invernali, e che costituirà una sorta di “avvicinamento” alle olimpiadi Milano-Cortina 2026. Si tratta di un vero e proprio parco di murales che trasformerà le 38 pareti delle case popolari a schiera del quartiere Corba in altrettante opere di Urban Art: un’iniziativa di riqualificazione urbana

L’ultimo progetto è un’opera collettiva, coordinata da Stradedarts, in collaborazione con Ippodromo Snai di San Siro, che viene realizzata con cadenza biennale ed è arrivata alla sesta edizione.
Ogni edizione viene dedicata a una tematica specifica. Si tratta di Street Players, il più grande evento di Graffiti Writing e Street Art d’Italia, con 500 artisti all”opera sui 5 chilometri del muro di cinta dell’ippodromo del galoppo a Milano.

Street Players

Quest’anno il tema dei tre giorni di lavorazione collettiva (8-9-10 luglio) sarà la celebrazione dei 40 anni dalla vittoria della nazionale italiana ai mondiali di calcio di Spagna del 1982
Grazie al 3-1 contro la Germania Ovest, gli Azzurri di Bearzot, di fronte al presidente Sandro Pertini, alzarono al cielo l’11 luglio 1982 la Coppa del Mondo per la terza volta nella storia dei Mondiali.
Ognuno dei 500 artisti interpreterà questo storico evento sui muri davanti allo stadio e nelle vie principali di accesso a San Siro (Viale Caprilli e Via Diomede) e le opere rimarranno per i due anni seguenti.

Street Players

A completare quest’opera collettiva durante l’evento conclusivo di domenica 11 luglio verrà proiettata la finale di Madrid del 1982.

Progetti di Urban Art differenti, con alla base però un unico grande comun denominatore: l’arte e la possibilità per tutti di fruirne liberamente. Una logica di trasformazione di una città una volta definita “grigia” come Milano in un’esplosione di colori e di bellezza con l’intento di rigenerare specifici luoghi o interi quartieri in zone non centrali, ma non per questo meno “vissute” e con l’idea di rafforzare il senso di appartenenza.

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Foto: Alessandro Pestalozza, SMOE, Stradedarts