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Chi vive in città lo sa: aprire la finestra su un viale alberato è una gioia per gli occhi. Passeggiare in un parco rigenera e permette di respirare lontano dallo smog del traffico. Sarà forse un caso che l’Agenda per lo Sviluppo sostenibile indichi gli “spazi pubblici verdi, inclusivi e accessibili” come uno dei pilastri per comunità sostenibili (SDG 11)? Certamente no. 

Verde urbano: quali sono i trend? 

Il verde urbano assume diverse forme. Per capirci, non parliamo solo di parchi, aiuole, viali alberati. Un trend che da qualche anno si sta facendo strada è quello dei tetti verdi: oasi di vegetazione sui tetti degli edifici, che aggirano il problema di una sempre maggior carenza di superficie disponibile nelle città – con vista panoramica! In aggiunta, si parla anche di orti e frutteti urbani, che svolgono l’ulteriore funzione di approvvigionamento alimentare, seppure in quantità ridotte. 

I benefici del verde urbano 

Partiamo dalle basi. Piante e vegetazione sono il nostro miglior alleato per la mitigazione ambientale. In città sempre più soggette ad eventi climatici estremi, a bombe d’acqua e di calore, le superfici verdi contribuiscono a contrastare l’impermeabilizzazione delle città, migliorano la qualità dell’aria e moderano la creazione di isole di calore. Benefici per l’ambiente e per la nostra salute, quindi. Non solo. I parchi sono luoghi prediletti per la socialità e il benessere psico-fisico, ad esempio attraverso la pratica dello sport all’aperto. Da ultimo, gli spazi verdi sono piccole oasi di biodiversità, che possono ugualmente diventare aule per l’educazione e la sensibilizzazione ambientale. 

La regola del 3-30-300

Per città verdi e vivibili il professore olandese Cecil Konijnendijk della Nature-Based Solutions Initiative propone la regola del 3-30-300. Di cosa si tratta? Semplice, sono i requisiti che ogni cittadino dovrebbe vedere soddisfatti: 

  • 3 alberi visibili dalla propria finestra 
  • 30% della superficie del proprio quartiere coperta da vegetazione 
  • 300 metri come distanza massima tra la propria abitazione e uno spazio verde 

Va da sé che spesso i centri storici non dispongono di molte aree verdi, che sono invece più facilmente fruibili man mano che ci sia allontana verso le periferie. Ma il tema va oltre la superficie disponibile: la distribuzione del verde in città non è (purtroppo) democratica, anzi evidenzia le disuguaglianze. Spesso i quartieri più poveri con alta densità abitativa sono blocchi di cemento, in cui i benefici offerti dal verde vengono completamente persi. È quindi una questione di accessibilità. E gli interventi di forestazione o di rigenerazione urbana non possono prescindere da questo dato di fatto. 

I rischi della forestazione urbana 

Il rovescio della medaglia è quella che si chiama eco-gentrificazione. Ci sono interventi di rigenerazione urbana su larga scala e calati dall’alto che danno un nuovo volto – più green e attrattivo – a delle aree cittadine. Che tuttavia espellono gradualmente i propri abitanti per la crescita esponenziale del valore immobiliare. Anche in questo caso, un incremento delle disuguaglianze da evitare.  

A che punto siamo? 

Quanti di noi possono dire che la regola del 3-30-300 è rispettata nel luogo in cui viviamo? In Italia, ogni cittadino dispone in media di 33,8 metri quadri di verde urbano. Le città che escono vittoriose sono quelle di piccole-medie dimensioni, in cui una pianificazione più facile permette di mantenere un maggiore equilibrio. Dati meno positivi invece per le grandi città: 17,1 a Roma, 17,8 a Milano, 22,2 a Firenze e 9,2 a Bari. Tuttavia un primato lo abbiamo: con 4580 ettari, il Parco regionale dell’Appia antica di Roma è il parco urbano più grande d’Europa. 

Regole o non regole, una certezza c’è: per migliorare la nostra qualità di vita dobbiamo riallacciare il nostro rapporto simbiotico con la natura. Il futuro sta tutto in questa relazione. 

 

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PER APPROFONDIMENTI:

Cecil Konijnendijk, Promoting health and wellbeing through urban forests – Introducing the 3-30-300 rule, IUCN Urban Alliance

Nature-Based Solutions Institute website

Il verde urbano per limitare l’inquinamento nelle città, Openpolis

Giacomo Bagnasco, Bolzano, Trento e Belluno in vetta: le città più green sono a Nord-Est, Sole24Ore

Ecosistema urbano, Sole24Ore

Maria Gelsomino, L’importanza del verde urbano: definizione, funzioni, normativa, Pedago

Photos by Chuttersnap, Pascal Meier, Openpolis