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“Rotterdam è una città in movimento e quindi molta arte va alla deriva. Il parco delle sculture sotto il Kleinpolderplein sarà un omaggio alla ricostruzione, della quale lo snodo stradale è stato un simbolo. Un parco di sculture con opere d’arte del secolo scorso contribuirà a mantenere intatta la memoria della città”

CBK Rotterdam e il collettivo artistico Observatorium hanno ideato e stanno sviluppando in continuazione un innovativo progetto di rigenerazione urbana a base culturale a Rotterdam in Olanda.

Kleinpolderplein è il più grande snodo stradale dei Paesi Bassi, completato nel 1968, e progressivamente dismesso negli anni 2000. È uno di quei posti che Marc Augè definerebbe “nonluoghi”, quegli spazi che hanno la prerogativa di non essere identitari, relazionali e storici.

Partendo da questi presupposti, a partire dal 2011 il nonluogo costituito dagli spazi sotto i calvalcavia è stato trasformato in un parco di sculture a cielo aperto.
Proprio perché non c’era una identità forte precedente e il luogo era “di passaggio”, è stato deciso che le sculture, collocate su 15 piedestalli, sarebbero state opere che gli stessi curatori definiscono “orfane” cioè che, per qualche ragione, sono rimaste in un museo o devono essere spostate altrove.

Chiaramente il lavoro sulla percezione di una struttura come uno snodo autostradale può riverberare positivi cambiamenti anche alla città nel suo complesso, grazie alla comprensione delle qualità spaziali e alla creazione di una nuova identità culturale del luogo e questa era proprio la logica sottesa al progetto.

Sotto i cavalcavia infatti si apre uno spazio segnato dai grandi pilastri in cemento che sostengono l’imponente e complessa infrastruttura. Quasi mezzo secolo dopo il completamento dello snodo il mondo è cambiato e, con lui anche il sistema di viabilità urbana.

Quindi i tempi erano maturi per iniziare a ripensare l’area del Kleinpolderplein e Observatorium è stato così incaricato della trasformazione dello svincolo “from space into a place”, utilizzando l’intervento artistico invece che misure drastiche e costose come l’eventuale demolizione dell’infrastruttura. Dopo un primo step si è deciso quasi subito di creare una fondazione per continuare il lavoro a livello cittadino: è nato quindi il KleinpolderPark, con lo scopo di di rimarcare la nuova percezione di questo luogo.
Si è proceduto, in un continuo work in progress, ripulendo prima l’area sottostante il cavalcavia e, progressivamente, collocando le sculture con illuminazione ad hoc, come in una vera galleria.

La grande svolta avviene infine nell’aprile del 2016, quando la soprastante autostrada viene chiusa al traffico e aperta, come area pedonale, ai cittadini che si riappropriano delle corsie normalmente lasciate ai veicoli per godere della bellissima  sulla skyline di Rotterdam. L’iniziativa mostra le possibilità che si aprono alle città quando si inizia a guardare al tessuto urbano in una prospettiva diversa, di rigenerazione che, a volte, significa solo un utilizzo differente degli spazi per trasformarli in luoghi definiti: un progetto a basso costo, grande impatto e grandissima efficacia identitaria.

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PER APPROFONDIMENTI:

Observatorium, Flanaren op de Flyover, observatorium.com
Christiane Bürklein, “Observatorium: KleinpolderpleinPARK Rotterdam“, Floornature.com blog
Anne Reenders, “Eerst kunst, dan stedenbouw. Op expeditie met Observatorium“, Publiek Gemaakt, 13/10/2014.