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L’urbanistica tattica è una pratica rapida e a basso budget per migliorare la vivibilità di un’area urbana. Solitamente si tratta di interventi leggeri e a forte impatto visivo, che vogliono ridefinire il ruolo delle strade e migliorare così la vivibilità di un quartiere.  

Gli interventi più comuni prevedono una componente più strutturale – pedonalizzazione, miglioramento dell’illuminazione, abbattimento di barriere architettoniche – e una componente di arredo – arredi urbani (sedute, stazioni bici), piante, spazi gioco, punti ristoro, interventi artistici (colorazione delle pavimentazioni).

Quali sono le caratteristiche comuni tra le operazioni di urbanistica tattica? 

  • temporaneità, uso di materiali economici, pianificazione rapida, strutture leggere e rimovibili 
  • necessità di poche risorse, che possono provenire anche da strumenti di finanziamento “civici” come il crowd-funding 
  • azione formale, cioè regolata e inserita in percorsi di partecipazione sostenuti dalle istituzionali, o spontanea, cioè connotata come riappropriazione dello spazio pubblico, che parte dall’interesse specifico di un “attore” o comunità  
  • partecipazione dei i cittadini, che produce una riattivazione anche del tessuto sociale 
  • organizzazione di eventi ed attività aggregative negli spazi, per testare gli usi e per generale socialità 

Queste operazioni, per loro natura, hanno impatti a breve termine sulla comunità di riferimento, ma allo stesso tempo possono innescare cambiamenti di lungo termine. Non solo nel tessuto urbano e sociale ma anche come modalità d’intervento alternativa alla prassi di progettazione urbana più consolidata e rigida.

I processi e i luoghi che ne risultano diventano catalizzatori urbani, capaci di riattivare lo spazio pubblico grazie al ruolo attivo dei cittadini che così riscoprono un senso di appartenenza, al luogo e alla comunità. Non bisogna inoltre trascurare la risposta che interventi simili danno alle preoccupazioni o ai desideri di chi abita i luoghi: sensazione di sicurezza per una gestione adeguata della mobilità, accessibilità della città a diverse categorie di persone, possibilità di una vita di prossimità slow e meno inquinante. 

Infine, tra i fattori positivi che attirano verso questa modalità di rigenerazione possiamo menzionare economicità, riproducibilità e temporaneità. Permette di testare soluzioni sperimentali che possono essere convertite in permanenti con cognizione di causa, oltre a rappresentare un modello adattabile alle condizioni fisiche, economiche e sociali di contesti variegati. 

CINQUE CASI PER CINQUE CITTÀ

1. Paris Plages, Parigi (Francia)

Un’operazione urbana che trasforma le rive della Senna in piccole spiagge urbane durante i mesi estivi. La pedonalizzazione permette ai cittadini di riappropriarsi dell’area e garantisce un’alternativa a chi non può recarsi nelle località balneari. Oltre al relax, le “spiagge” offrono attività sportive e culturali rivolte a tutte le età, tra cui una libreria, concerti serali e piscine sospese. In questo caso l’intervento è progettato dalla municipalità di Parigi che ha coinvolto cittadini, associazioni sportive e culturali e attività commerciali. 

2. Esto no es un solar, Saragozza (Spagna) 

Significa “questo non è uno spazio vuoto”. Dal 2009 ad oggi il progetto ha riattivato piccole piazze, giardini e playground, dando una destinazione d’uso temporanea a 28 aree urbane vuote. Questa rete di micro interventi, oltre al basso costo e alto impatto, ha dato un impiego a lavoratori disoccupati, seppur temporaneamente. A proporre i singoli progetti sono stati associazioni, comitati di quartieri, semplici cittadini, artisti e collettivi, in un’ottica partecipata. Da qui deriva la grande varietà degli interventi: giardini, orti urbani, spazi attrezzati per anziani, aree sport e gioco. 

3. Escaleras Oasis Tropical, Medellin (Colombia) 

L’intervento ruota intorno al rifacimento di una scala pedonale fulcro della mobilità del quartiere, diventata nel tempo fatiscente e pericolosa. Il processo si è basato su laboratori informali di co-produzione tra cittadini, artisti e attori locali, guidata dagli studenti di una università berlinese. Il rinnovato spazio di connessione si è arricchito con murales e un giardino pubblico, che rafforzano l’identità locale. Sin da subito il luogo di aggregazione ha generato risonanza sociale e un impatto sulle microeconomie che vi si affacciano. 

4. Dispersione ZERO, Sassari (Italia) 

Vincitore di un bando contro la dispersione scolastica, il progetto è stato realizzato con la collaborazione di una scuola secondaria di primo grado del quartiere. Al suo interno è nata anche una piccola falegnameria che ha permesso di realizzare i materiali per l’intervento. Lo spazio anonimo di un marciapiede grigio è stato trasformato in un luogo per la sosta, il gioco, la lettura. Il colore e le strutture di legno l’hanno reso riconoscibile e accogliente, aperto ad una molteplicità di usi individuali e collettivi. 

5. Piazze Aperte, Milano (Italia) 

Dal 2018 questa iniziativa sviluppata dal Comune attraverso bandi pubblici ha riqualificato più di 30 piazze e nodi stradali: pedonalizzazione, arredi urbani, piante, asfalti colorati. L’esempio del “salotto” di Largo Balestra, progettato da Needle, ne esemplifica intenti e modalità. La trasformazione è avvenuta in soli due giorni, con la colorazione della piazza e il ridisegno dello spazio grazie a sedute, piante, tavoli da ping pong.

 

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PER APPROFONDIMENTI:

Tactical Urbanism Toolkit by Urban Systems

Francesco Alberti, Urbanistica tattica e rigenerazione urbana, Ingenio

Urbanistica tattica, ridefinire il ruolo delle strade e migliorare la vivibilità del quartiere, Bioedil progetti

Paris Plages, Project for Public Spaces

Rigenerazione urbana alla Biennale: EstoNonEsUnSolar a Saragozza, Teknoring

Escaleras Oasis Tropical, Urban Lab Medellin Berlin

Dispersione ZERO, Tamalacà

Piazze Aperte: Come Milano ha restituito le sue piazze ai suoi abitanti, Global Designing Cities

La piazza tattica di Largo Balestra, Needle

Photos by Cuidad Emergente, Comune di Milano, OuiPlease, Estonoesunsolar, Urban Lab Medellin Berlin, Tamalacà, Needle