Le città hanno visto, in passato, un’incessante espansione. Sotto i dettami della crescita si sono creati quartieri e aggiunto palazzi ed edifici. Spesso però, senza prendere in considerazione i bisogni di socialità, di spazio pubblico e di luoghi aggregativi necessari alle comunità di persone. Per dirla con le parole di Renzo Piano: «il nostro secolo ha fatto degenerare la città: questa grande invenzione dell’uomo. Ne ha inquinati i valori positivi, ha alterato la miscela delle funzioni che ne è alla base; la stessa socialità che ne è il carattere distintivo». Come si può dunque, ridare spazio pubblico alle comunità, necessario a determinare la qualità della vita di una città in centri urbani così densamente costruiti?

Prediligendo un modello di espansione sociale rispetto ad un modello di espansione urbana.

Piuttosto «che continuare a farle esplodere, dovremmo completare il tessuto della città. E questa è già un’idea più interessante e accettabile del concetto di una ‘crescita’ senza fine: l’idea della crescita ‘sostenibile’» scrive, ancora, il famoso architetto italiano.

Dunque, è necessario cambiare il paradigma di crescita. Una città non cresce soltanto con nuovi edifici. Ma cresce anche, e soprattutto, se al suo interno si espandono luoghi di aggregazione, se aumenta lo spazio pubblico a favore della socialità ovvero, di quel “carattere distintivo” proprio delle città.

Alcune città, all’apparenza impossibili da “riempire” o “completare”, perché già densissime, sono cresciute nella quantità e nella qualità dei loro spazi pubblici. Hanno provato, nel loro tessuto urbano, che è possibile un nuovo modello di espansione sociale.  

Barcellona e i Superilles (o Superblocks)

Barcellona rigenereazione urbana superblocksBarcellona è forse la città più esemplificativa di questo cambiamento. Una città “rigida”, creata da blocchi urbani apparentemente non modificabili nella loro plasticità. Eppure, grazie all’urbanistica tattica e all’agopuntura urbana il programma Superblocks è riuscito nell’intento di ri-creare spazio pubblico senza la necessità di demolire o espandere materialmente il tessuto urbano. Il traffico è stato deviato all’esterno dei (super) blocchi. Mentre al loro interno, adesso, proliferano spazi verdi. Piccoli luoghi verdi, in cui la socialità, e le comunità, si riappropriano dello spazio pubblico. Si tratta di interventi puntuali, poco costosi e “morbidi”, in linea con la filosofia, appunto, dell’urbanistica tattica. Ma che stanno imprimendo nella città un nuovo paradigma. Quello delle creazioni di tanti piccoli nuclei autosufficienti. Questo cambiamento è stato condotto con la partecipazione attiva della cittadinanza, in un esercizio di rigenerazione urbana permeato dalla co-creazione, di cui abbiamo già parlato in un altro articolo.

L’urbanistica sociale di Medellin

Medellin rigenerazione urbana Se Barcellona – per via della sua morfologia – ha puntato sulla creazione di tanti piccoli nuclei sociali e cittadini, Medellin ha puntato invece sull’unione. La città colombiana, macchiata da una violenta storia, ha saputo trasformarsi – o rigenerarsi – riducendo drasticamente il suo tasso di violenza attraverso un approccio che è stato definito di “urbanistica sociale”. In alcuni casi si è trattato di interventi più strutturali di quelli all’interno dei blocchi catalani. Agendo sullo spazio fisico della città, potenziando, ad esempio, i collegamenti tramite funivia, Medellin non si è espansa strutturalmente, ma socialmente. Secondo questa direttiva, i quartieri più emarginati sono stati collegati al resto della città. Le stazioni delle funivie che collegano i quartieri sono diventati luoghi di ritrovo. In cui proliferano biblioteche e spazi aggregativi. Avvicinando le diverse comunità, si è abbassato il fenomeno di ghettizzazione che la divisione fra le diverse parti della città provocava. Fenomeno che spesso porta in sé il seme della violenza. Il cambiamento è proseguito con i “Progetti Urbani Integrali”, che hanno trasformato le zone limitrofe al fiume in parchi lineari, creando, ancora, nuove occasioni di “espansione” dello spazio pubblico e della socialità. Sono stati aggiunti impianti sportivi e playground. Inoltre, la mobilità dolce è stata potenziata attraverso opere di urbanistica tattica, migliorando al contempo la qualità dell’aria e il flusso del traffico.

Lo spazio pubblico ad Hong Kong

Hong Kong rigenerazione urbana urbanistica tatticaSe Barcellona ha dovuto espandere i suoi spazi pubblici all’interno dei Superblocchi, mentre Medellin ha dovuto ricucire le fratture sociali e strutturali della città, diverso è il caso di Hong Kong.

Storicamente una città in cui la concezione dello spazio pubblico come luogo di frequentazione e socialità è assente. Una città particolarmente densa e verticale, in cui l’espansionismo urbano del passato ha lasciato parecchi “vuoti” urbani. Attraverso il progetto Nullahplace, un accademico italiano vuole cambiare la concezione dello spazio pubblico della metropoli. Con un intervento che rientra appieno nel contesto dell’urbanistica tattica – per la sua essenza temporanea, a basso costo e di “sfruttamento” positivo degli spazi interstiziali della città – Nullahplace si configura come un progetto pilota. Nella speranza di riuscire a cambiare, in parte, la disfunzione degli spazi pubblici di Hong Kong nelle vecchie aree urbane. Con una strategia che consenta alla comunità di trasformare attivamente il proprio ambiente urbano. Un esercizio di placemaking e di – ancora una volta – espansione sociale nel tessuto urbano preesistente. Un intervento che servirà come apripista per futuri progetti semipermanenti di espansione dello spazio pubblico.

L’urbanistica tattica, anche nella sua temporaneità, è uno strumento efficace per condurre una rigenerazione urbana capace di espandere la qualità della vita di una città. Di condurre un’espansione sociale capace di imprimere effetti duraturi sul futuro delle nostre città.

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Per scoprire di più

L’attuazione del programma Superblocks a Barcellona: riempire le nostre strade di vita – C40 Cities

Making Places – UrbanNext

Rigenerare Hong Kong hackerando i suoi spazi pubblici inutilizzati. L’intervista a Francesco Rossini – Artibrune

Nullahplace, Francesco Rossini

How Barcelona, Medellin, and Rotterdam Have Generated Public Space Where It Seemed Impossible – ArchDaily

Medellin, Colombia – ICLEI, Sustainable Mobility

L’espansione delle città – Enciclopedia Treccani