Nella società contemporanea, il gioco libero dei bambini sta diventando sempre più raro, soprattutto nelle aree urbane. Le città, con la loro crescente urbanizzazione e densità demografica, spesso non riescono a garantire spazi adeguati dove i bambini possano esplorare, sperimentare e sviluppare capacità attraverso il gioco spontaneo.
Le aree urbane moderne sono state progettate con priorità diverse dalla creazione di spazi adatti al gioco dei bambini. Il traffico intenso e la mancanza di aree verdi riducono significativamente le opportunità per i bambini di giocare liberamente all’aperto. A questo proposito, avevamo già scritto un articolo su come rendere le città più ospitali per i bambini.
La percezione di insicurezza e il timore di incidenti spingono molti genitori a limitare ulteriormente l’autonomia dei propri figli, confinandoli in spazi chiusi e controllati. Relegando spesso le attività ludiche di fronte a display e dispositivi elettronici. O spingendo alla creazione di spazi e luoghi per il gioco standardizzati, in cui il “rischio” è limitato, ma anche le opportunità di esplorazione e sperimentazione dei bambini sono appiattite. Quando si ha la fortuna di poter accedere facilmente ad un parco giochi, questi – per via dell’iper-protezione contemporanea – risultano standardizzati, con gli stessi scivoli, le stesse altalene, gli stessi cavallini a molla. Tanto che Tim Gill, ricercatore sull’infanzia e autore di Urban Playground esorta: “smettetela di fissare l’asticella al livello del genitore più ansioso. Se lo fate, avrete la garanzia di produrre parchi giochi noiosi”.
Il gioco libero, in particolare quello che implica una certa dose di “rischio controllato”, è fondamentale per lo sviluppo cognitivo, emotivo e fisico dei bambini. Secondo uno studio dell’Alliance for Childhood, il coinvolgimento in attività ludiche che comportano sfide e piccoli rischi aiuta i bambini a sviluppare autonomia, capacità di problem-solving e collaborazione con altri bambini. Queste esperienze permettono ai bambini di conoscere i propri limiti, prendere decisioni indipendenti e acquisire fiducia, in sé stessi e negli altri. Della stessa opinione è Catherine Tamis-LeMonda, professoressa di psicologia applicata alla New York University, “quasi tutto l’apprendimento che avviene nei primi anni di vita avviene nel contesto dell’esplorazione dell’ambiente”. La standardizzazione delle aree gioco o degli spazi urbani riservati ai più giovani, priva i bambini di quell’ingrediente esperienziale dell’esplorazione, della sperimentazione e dello stimolo nell’imparare ad autogestirsi, anche sbagliando.
Fortunatamente, attraverso la creatività della rigenerazione urbana, dell’urbanismo tattico e del coinvolgimento degli stessi bambini nella progettazione delle aree in cui, si spera, dovranno passare molto del loro tempo libero, sono nate soluzioni innovative che rimettono al centro le esplorazioni, la capacità di imparare dai propri errori correndo rischi – controllati – e trovando le soluzioni più creative. Vediamo insieme alcuni esempi.
Gli “Adventure Playgrounds
Gli “Adventure Playgrounds”, o parchi giochi avventura, sono luoghi progettati dai bambini per i bambini, in una logica di coinvolgimento e partecipazione dal basso che ne promuove la collaborazione. I bambini sono stimolati a creare, attraverso materiali di riuso, i propri spazi: in un ambiente aperto che stimola creatività, esplorazione e libertà. L’ambiente aperto unisce al gioco anche un certo grado di rischio, che aiuta così i bambini ad autoregolarsi e a gestire diverse situazioni. In ogni caso, all’interno di questi parchi – che hanno preso il via inizialmente in Europa, e di cui, a New York, se conta ad oggi uno solo – è presente del personale specializzato che valuta attentamente il grado di rischio, cercando di interferire minimamente con le attività dei bambini, senza trascurare la loro sicurezza la loro sicurezza.
Organizzazioni come Play Bradford nel Regno Unito, Kolle 37 in Germania e The Yard a New York sono esempi di come questi spazi possano essere implementati con successo nelle città. I parchi avventura forniscono ai bambini l’opportunità di esplorare, creare e interagire socialmente in modi che i parchi giochi tradizionali non permettono. Promuovono infatti non solo lo sviluppo individuale dei bambini ma anche la coesione comunitaria, coinvolgendo spesso genitori e volontari nella gestione e manutenzione degli spazi.
Il ruolo della rigenerazione urbana
Il tessuto urbano di una città può trasformarsi in occasioni di gioco non soltanto attraverso la creazione di parchi giochi delimitati. Attraverso la rigenerazione urbana e l’urbanismo tattico, infatti, è possibile trasformare lo spazio pubblico in un luogo di gioco sicuro e libero. E cambiare il profilo delle città.
Ne è un esempio l’istallazione realizzata a Londra. Il quartiere del business londinese si è trasformato in un urban playground attraverso la semplice installazione di due moduli in legno, in cui si intersecano varie forme e “pezzi”. Ogni pezzo ha una forma distintiva che invita a sedersi, giocare senza restrizioni o esplorare. Non ci sono regole fisse né una storia da seguire: il design è pensato per incoraggiare il gioco libero e creativo, all’interno di una struttura flessibile.
A Bratislava, l’amministrazione sta conducendo un percorso di cambiamento che mette al centro il benessere dei bambini nello spazio pubblico. Come? Attraverso la creazione di aree delimitate per la mobilità sicura dei bambini, piste ciclabili separate dal traffico in cui anche i ragazzi possono spostarsi liberamente e al sicuro. La rigenerazione di una piazza, attraverso il recupero di una fontana che era stata abbandonata da 25 anni, ha cambiato il profilo di quella porzione di spazio pubblico. Adesso la piazza, che prima era “un punto cieco sulla mappa di Bratislava” è diventata un luogo di ritrovo per adulti, e un luogo di svago per i bambini, attratti dai giochi d’acqua che crea la nuova fontana. Sono stati inoltre installati giochi e attrezzature ludiche all’ombra degli alberi recentemente piantati. Il cambiamento di Bratislava passa anche dalle scuole: le strade e i cortili adiacenti agli istituti sono stati ampliati e resi sicuri dal traffico. In questo modo, bambini e genitori possono godere di un nuovo spazio in cui socializzare e giocare.
Sono piccole azioni, che dimostrano però che, attraverso la realizzazione di una città a misura di bambino (e del loro gioco) i vantaggi vengono ampliati a tutta la popolazione. Favorendo inoltre quei processi di intergenerazionalità che sono fondamentali per lo sviluppo dei bambini.
A Beirut, il programma CatalyticAction, nato nel 2014, mira a creare un senso di comunità, sicurezza e appartenenza soprattutto per i bambini, nell’ottica di considerare lo spazio pubblico come qualcosa di più di un semplice ambiente fisico. Partito con un progetto pilota attraverso la realizzazione di un parco giochi, realizzato attraverso un’attività di co-progettazione con gli stessi bambini, oggi il progetto ha realizzato numerose iniziative.
Dopo la tragica esplosione del porto nel 2020, CatalyticAction ha lavorato con bambini, giovani e le comunità per attivare un lavoro di recupero inclusivo degli spazi pubblici del quartiere Karantina, mettendo al centro dell’azione l’ascolto delle comunità coinvolte e la co-progettazione. Un ruolo fondamentale è stato svolto dal coinvolgimento delle giovani ragazze del quartiere (dai 10 anni in su), con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’uguaglianza di genere e sui diritti delle ragazze. Grazie al lavoro è stato possibile realizzare un murales, due interventi stradali e alcune aree di gioco e multisport. I lavori di rigenerazione sono stati poi seguiti da una fase di attivazione comunitaria in cui le stesse ragazze, dopo aver organizzato un tour del quartiere per presentare il loro progetto, hanno realizzato attività di ballo, incontri pubblici, attività ludiche e culturali.
Oggi, quei luoghi sono frequentati da una moltitudine di persone di diversa età, genere e background socioculturale. Una dimostrazione delle potenzialità della rigenerazione urbana, quando questa è condotta attraverso il coinvolgimento della comunità e perché no, dal gioco.
Creare città che possano permettere il gioco libero e spensierato dei bambini, coinvolgendoli, significa permettere, ai più giovani, di sviluppare non solo la capacità di autogestirsi, ma di prendersi cura di qui luoghi che, oltre a migliorare le loro occasioni di gioco, migliorano la vita di tutte le persone che li circondano.
Per scoprire di più:
Unstructured Play Results in Cognitive Benefits – The Atlantic
Urban Thinkscape: Using the city as an agent of change
Taking Playtime Seriously – The New York Times
The Rise of the Adventure Playgrounds – Bloomberg
The Overprotected Kid – The Atlantic
ASP Kolle 37 – Über uns – Unser Konzept
Kids Need Room for Risky Play. Enter the Adventure Playground – Bloomberg
Bratislava Pushes Child-Friendly Design to Tame Sprawl, Boost Livability – Bloomberg