Sul termine “rigenerazione urbana” spesso si posa un alone di incomprensioni che non ne permette la visione limpida del suo significato. Complice un vuoto sia giuridico che linguistico, almeno in Italia, tale da non circoscriverne in modo univoco cosa voglia dire, e fare, “rigenerazione” urbana.

La Treccani sostiene che la rigenerazione urbana va intesa più come una pratica multidisciplinare, che non è fatta «semplicemente di mattoni e malta. Il suo obiettivo è il benessere fisico, sociale ed economico di un territorio; è la qualità della vita negli ambiti insediativi interessati». Tanto che negli anni, la rigenerazione urbana – con i suoi molteplici significati inglobati – “ridisegna i suoi modelli di intervento» e punta al miglioramento delle condizioni ambientali, culturali e sociali attraverso «livelli di partecipazione da parte degli abitanti e forme innovative di partenariato pubblico e privato.”

Red_Planet_Rigenerazione_UrbanaTroppo spesso, la rigenerazione urbana è stata accostata al fenomeno della gentrificazione. Fenomeno che, attraverso la riqualificazione fisica di quartieri, aree urbane e porzioni di città, pur, a volte, imprimendo un cambiamento positivo sul piano estetico/strutturale lo stesso cambiamento non avviene sul piano sociale. La gentrificazione, infatti, esclude dal suo intervento le classi meno abbienti, spesso producendo un effetto di esclusione, di marginalizzazione e di allontanamento dei vecchi abitanti verso l’esterno della nuova area riqualificata. Questo avviene, principalmente, a causa di interventi calati dall’alto, senza che ci sia stato preventivamente un lavoro di ascolto delle necessità degli abitanti, delle comunità.

La rigenerazione urbana, se condotta attraverso un ascolto attento delle necessità e dei bisogni della popolazione, è in grado di migliorare lo spazio pubblico includendo, non escludendo. Di trasformare in meglio un’area ascoltando prima e agendo poi in modo da valorizzare le differenze di culture e le possibilità di accesso degli abitanti. O di porre rimedio, attraverso interventi interstiziali di urbanistica tattica, ai danni della gentrificazione già in atto.

Attraverso quattro esempi differenti riportati, vediamo come la rigenerazione urbana e l’attivazione delle comunità su cui l’intervento agisce, può essere un rimedio agli effetti della gentrificazione, o come può prevenirne il realizzarsi.

Lo spazio pubblico in Cina

Le grandi città della Cina hanno vissuto un importante espansione urbana e di riqualificazione di aree, oggi diventati luoghi commerciali o residenziali. Gli effetti di questa gentrificazione non hanno “soltanto” provocato un allontanamento delle comunità meno abbienti, ma hanno anche ridotto drasticamente i luoghi per la vita urbana: strada e piazze non sono più luoghi per la socializzazione e l’interazione, ma porzioni di spazio urbano di “passaggio” fra un negozio e l’altro. Per rispondere alla necessità di ritornare al concetto di spazio pubblico come luogo di incontro e socialità, interventi di rigenerazione urbana stanno provando ad arginare gli effetti della gentrificazione. Ad esempio, nel quartiere commerciale di Shangai, Zhabei Qu, un’azienda ha commissionato un intervento volto alla creazione di uno spazio per la socializzazione. Un luogo in cui le persone di tutte le età possono giocare, praticare sport o semplicemente sedersi a riposare.

Red_Planet_Urbanistica_Tattica Il Red Planet è un’installazione, un intervento di urbanistica tattica che restituisce al quartiere una nuova porzione di spazio pubblico. L’area di Red Planet include un campo da basket, un parco giochi, una piattaforma per l’arrampicata, uno scivolo, alcune sedute. Il colore rosso aumenta l’attrattività dell’installazione, che è diventata un’area di ritrovo non solo per i fruitori dell’area commerciale, ma anche per i residenti di un quartiere estremamente “povero” di spazi all’aperto gratuiti e liberamente fruibili.

Sempre a Shangai, ad Anfu Road, Urban Bloom si configura come un esperimento, nel rispondere alle esigenze di spazio urbano delle persone, nell’intersezione di grattacieli e cemento. Urban Bloom sorge in un’area precedentemente designata come parcheggio, oggi è invece un giardino urbano che risponde alla crescente necessità di spazi verdi, in una megalopoli sempre più fitta. Il parco gioca sul concetto di naturale e artificiale, ed è costruito attraverso materiali artificiali (ma sostenibili) che possono assumere diverse conformazioni spaziali. In poco tempo, il giardino urbano di Urban Bloom è diventato il luogo di lezioni, di teatro all’aperto, di incontri casuali o, semplicemente, di pace.

Underline, Miami

underline_miami_high_lineSe gli interventi precedenti miravano a rispondere ai bisogni dei cittadini in quartieri in cui la gentrificazione ha già impresso i suoi effetti, il parco lineare Underline, a Miami, sta conducendo un lavoro opposto. Il parco sorge sotto il sistema di treni sopraelevati della città americana. Si tratta di un progetto definito come la “spina dorsale civica e sociale” della città. I creatori di Underline si sono impegnati nell’imprimere al progetto un carattere di co-creazione, attraverso incontri trimestrali con gli abitanti e la realizzazione di partnership con le associazioni locali. Per progettare un parco che non sia soltanto una “vetrina” verso una maggiore attrattività del quartiere, ma che sia invece capace di rispondere alle necessità, ai bisogni, e che rispetti le differenti culture degli abitanti che quel quartiere lo vivono già. Il team di Underline è ben conscio del rischio – come spesso accade con questi tipi di interventi – di una “gentrificazione verde”. A questo proposito, il completamento del progetto viaggia di pari passo con un lavoro di collaborazione e impegno – con tutti gli attori coinvolti nell’area – nello stringere accordi in modo da riuscire a mantenere stabili i prezzi delle abitazioni e dei servizi. Senza subire quindi, quell’impennata tale da escludere chi già vive quel luogo.

Il Parco Ferroviario di Philadelphia

Community_Rail_Park_PhiladelphiaA Philadelphia, un ambizioso progetto, cominciato nel 2018, consiste nella creazione di un lungo parco ricreativo, sfruttando lo spazio lasciato vuoto dall’abbandono di una linea ferroviaria sopraelevata. Il progetto Rail Park, seppur molto simile ad Underline, è peculiare per via del luogo su cui ricade. Infatti, la vecchia infrastruttura ferroviaria rappresentava quasi un confine divisorio fra due quartieri, e due comunità: Chinatown e Callowhill. Oltre a rendere fruibile l’area dismessa, il progetto mira anche ad unire due comunità una volta divisa dalla conformazione urbana. Comunità, quelle di Chiantown e Callowhill, che sono state attivamente coinvolte nella progettazione, in modo che la realizzazione del parco celebrasse le loro differenti culture e identità. L’organizzazione non-profit Friends of the Rail Park sta conducendo, parallelamente, un importante lavoro per contrastare il rischio di gentrificazione e le pressioni di spostamento, e preservare il patrimonio abitativo a prezzi accessibili, garantendo agli abitanti di lunga data e alle imprese circostanti di beneficiare equamente dei vantaggi che il parco apporterà sull’area.

 

La rigenerazione urbana può essere un potente strumento per arginare i rischi di gentrificazione, o per mitigarne gli effetti già in corso. Tuttavia, la sua efficacia è legata indissolubilmente all’attivazione e al coinvolgimento delle comunità, ovvero da chi più subisce gli effetti del processo di gentrificazione.
Come visto dagli esempi riportati, attraverso la collaborazione fra comunità, associazioni non profit ed aziende private, è possibile imprimere alle aree urbane funzioni d’inclusività, di trasformarle in luoghi che uniscono e non in spazi che dividono.

A questo proposito, Brand for the City ha lanciato una nuova iniziativa.
Re-Places è una open call, libera e gratuita, che ha l’obiettivo di facilitare l’incontro tra il Terzo Settore, le Comunità e le Imprese Private. Al fine di re-immaginare gli spazi che frequentiamo. Per trasformarli in luoghi più sostenibili, più equi, vivibili e accoglienti. E per ridare nuova vita ai contesti urbani in cui viviamo. Per scoprire di più su Re.Places, visita il sito web: www.re-places.com

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Per scoprire di più:

Rail Park

La rigenerazione urbana sostenibile – Treccani

The Challenges and Opportunities of Urban Regeneration in Gentrified Areas of China – Arch Daily 

Urban Bloom / AIM Architecture + URBAN MATTERS – Arch Daily

The High Line Effect: Transforming Abandoned Infrastructure in the United States – Arch Daily

L’importanza del colore nei processi di rigenerazione urbana – Brand for the City

Re.Places – Dai nuova vita ai luoghi che ami